

Ai prezzi esposti saranno aggiunte spese di imballo e spedizione
Ai prezzi esposti saranno aggiunte spese di imballo, spedizione e IVA (22%) se prevista
In legno ricoperto di derma lavabile colore noce - scatola vuota, elementi interni a parte.
Ordinare anche le scatoline modello M10, M15 e M20 per ottenere un risultato equivalente a quello mostrato dalla foto.
Dimensioni: cm. 39 x 26 x 5,8
Da qualche anno, frequentando musei esteri, notavo ed ammiravo il sistema di conservazione degli esemplari impiegato da alcuni di questi, soprattutto quelli americani ed australiani. Con questo sistema, gli esemplari, anziche' essere spillati sul fondo di una grande scatola, si trovano spillati in piccole scatoline rimovibili, stipate all'interno di cassette "contenitore".
A Dicembre 2008, al rientro da una visita allo Smithsonian, carico di migliaia di esemplari in studio raccolti nel Museo letteralmente in poche decine di minuti (semplicemente trasferendo direttamente le scatoline piccole piene di esemplari in contenitori piu' grandi da trasporto) mi sono reso conto che il sistema, che l'amico Terry Erwin definiva "magic", magico lo era davvero.
La tentazione di passare a questo sistema era grande, per di piu' la mia collezione di recente era molto cresciuta e necessitava di una riordinata. Volevo approfittarne per adottare il nuovo metodo.
Appena rientrato, dopo aver consultato i cataloghi che mi avevano dato allo Smithsonian, mi sono reso conto che le dimensioni delle scatoline disponibili sul mercato non erano adatte alle scatole di formato 39 x 26cm. Allora non mi sono perso d'animo, ho contattato uno scatolificio della mia citta' e mi sono fatto fare diverse centinaia di scatoline di varie misure, sottomultipli dell'interno delle mie cassette (12 x 12, 12 x 6, 12 x 4, 12 x 3, 6 x 4cm.).
Poi, grazie all'aiuto di Maria Minardi della Omnes Artes ho potuto dotarle di fondi in plastozote. Ho acquistato da lei qualche scatola senza fondo (del tipo da collezioni di conchiglie o minerali) per avviare il trasferimento, e man mano che mi si svuotavano le cassette di origine toglievo a queste il fondo di plastozote e le rendevo in grado di accettare le mie scatoline. In questo modo ho avviato il procedimento di trasformazione della collezione, senza fretta, senza esagerare, al massimo una decina di scatole Omnes Artes al giorno, e soprattutto riutilizzando tutte le scatole vecchie (N.B. bastano un cutter, una spatola e pochi secondi...).
Ho sentito dire da molti "ma la mia collezione e' troppo grande per poterla modificare cosi'". La mia collezione di Coleotteri Carabidi della sottotribu' Bembidiina e' attualmente una delle piu' ricche in specie al mondo, e non e' propriamente una "piccola" collezione. Trasferirla nelle nuove scatoline non e'stata una passeggiata. Comunque, direi che finche' mi dedicavo a questo lavoro, ero ampiamente confortato dalla consapevolezza che a cose fatte la collezione sarebbe stata molto piu' facile da gestire, ampliare, aggiornare.
E cosi' e' stato. Nel giro di poche settimane, tutta la collezione era trasferita. Gia' nei primi giorni di utilizzo mi sono reso conto che avevo fatto un affare. Col nuovo sistema e' un gioco da ragazzi inserire una nuova specie, una nuova popolazione, una nuova serie di esemplari.
Scegliendo scatoline di varie dimensioni posso introdurre dal singolo esemplare a qualche centinaio con la stessa semplicita'. Essendo la mia una collezione di lavoro, non ho particolari pregiudizi estetici, per cui posso addirittura inserire nelle scatoline esempari non preparati, in provetta o in bustina, che mi rimangono in perfetto ordine e vicini agli esemplari preparati, in modo da avere sempre sottomano tutto il materiale di ogni singola specie. Ad ogni buon conto, anche un perfezionista puo' mantenere la sua collezione ordinatissima anche del punto di vista estetico col sistema delle scatoline.
Un altro vantaggio e' rappresentato dal fatto che, quando devo esaminare un esemplare comparandolo con la mia collezione, non devo tirar fuori gli esemplari di confronto uno ad uno, potendo confrontare l'esemplare in studio con tutti quelli di ogni singola specie di cui dispongo, con un singolo gesto.
Chi puo' voler investire tutto il tempo necessario per trasferire la propria collezione in scatole di questo tipo? Certamente chi frequenta musei che le usano sa gia' che non sarebbe tempo perso perche' non c'e' confronto in termini di rapidita' di gestione e flessibilita'.
In genere, non si prende in considerazione la cosa per la propria collezione solo per pigrizia o per paura di dover impiegare un sacco di tempo. Quando ci ho pensato io, non esisteva un prodotto adatto ad essere inserito nelle scatole tradizionali in formato 26x39. Io che ho una certa predisposizione per il "fai da te", mi sono arrangiato. Capisco che uno che non abbia questa predisposizione esiti di piu'. Ma ora che la Omnes Artes ha seguito il mio esempio, non ci sono piu' scuse...
Apparentemente non c'e' una grossa differenza. Sembra una questione filosofica: "a me piace cosi', a me piace cosa'...". Io ho toccato con mano cosa vuol dire passare dal sistema tradizionale a quello americano: un investimento estremamente fruttuoso, una rivoluzione che cambia i tempi del lavoro entomologico, lasciando libere ore ed ore per lo studio, risparmiandone molte per la gestione della collezione.